06 Ottobre 2009 | Autore: Mr.salento | Salento
Il territorio del Salento da molto tempo viene identificato seguendo due differenti parametri.
Il primo, di carattere strettamente geografico, identifica la penisola Salentina con quel territorio che si estende da una linea immaginaria che corre dal Golfo di Taranto sul Mar Ionio, e giunge fino al Mar Adriatico all’altezza di Fasano, e, sulla costa, alle rovine dell’antica città di Egnazia.
Il secondo parametro si affida invece ad una localizzazione del Salento basata sulla sua unità linguistica e culturale, che sposta leggermente a sud, verso Ostuni i confini della regione.
Dal punto di geologico il Salento è caratterizzato da un sostrato di pietra calcarea, che talvolta risale fino alla superficie, come il visitatore potrà notare facilmente addentrandosi nell’entroterra.
E’ una regione quasi del tutto pianeggiante, se si eccettuano leggeri movimenti collinari al nord, dove il Salento finisce appena prima dell’altipiano delle Murge, ed a sud, dove il terreno si presenta movimentato da una serie di colline di bassa altitudine, le Serre Salentine.
Al centro la vasta area pianeggiante viene denominata Piana Messapica, in ricordo dell’antica civiltà italica che popolava la regione prima dell’avvento dei Greci e dei Romani, i Messapi.
Sebbene dall’aspetto aspro ed arido, il territorio salentino è sempre stato caratterizzato dai terreni fertili, grazie al fatto che la porosa pietra calcarea, nel corso dei millenni, ha favorito lo sviluppo di fiumi e torrenti che hanno trovato modo di passare nel sottosuolo dove scorrono talvolta per decine se non centinaia di chilometri in direzione del mare.
Caratteristica del territorio, comune d’altronde con il resto del paesaggio pugliese, sono infatti quelle tipiche formazioni carsiche, le doline, gli inghiottitoi, le vore le spunnulate, che rappresentano l’incessante lavorio delle acque nel sottosuolo.
I terreni fertili hanno favorito, da millenni, lo sviluppo dell’agricoltura nella regione, al punto che l’incessante e paziente lavoro dell’uomo ha di fatto contribuito a trasformare radicalmente l’aspetto del territorio, che oggi il visitatore potrà ammirare nelle sue immense estensioni di uliveti e vigneti verdeggianti.
Poco rimane delle antiche foreste, scomparse nel corso dei secoli, ma qualche traccia ne rimane in alcune località, come Portoselvaggio, oggi trasformate in parco naturale per preservarne le caratteristiche peculiari, Non mancano tuttavia, soprattutto lungo la costa, distese di pinete verdeggianti appena a ridosso del mare.
Il Salento, è stato anche per lunghissimo tempo terra di paludi, la cui opera di bonifica, iniziata sotto i Romani e poi interrotta nel corso del medio evo, è stata ripresa e completata negli anni ’30 del 1900, restituendo alla vita porzioni di territorio che erano rimaste per lungo tempo disabitate a causa dell’insalubrità dell’aria, delle malattie e della malaria.
Di tale antica conformazione paludosa restano, sulla costa ionica soprattutto, grandi bacini idrici, naturali ed artificiali, che col tempo sono diventati un vero e proprio patrimonio naturalistico per le centinaia di specie di flora e fauna che vi si possono ammirare.