18 Novembre 2008 | Autore: Mr.salento | Salento
Qualcuno potrebbe pensare che si tratti dell’ultima trovata della serie di nuove mode legate al turismo eco sostenibile od alla notorietà che l’agricoltura biologica sta ottenendo presso un pubblico sempre più vasto, ma in realtà la nuova idea dei ristoranti Km0 rappresenta una proposta molto articolata ed interessante per i vantaggi che può offrire non solo a chi la propone ma anche a chi ne fruisce.
Si tratta in poche parole di proporre un servizio di ristorazione ed una cucina che faccia uso esclusivamente di prodotti reperibili in un arco di territorio che non vada oltre i confini del territorio regionale.
In Salento è particolarmente facile che una tale proposta abbia successo data la grande quantità di risorse, dai prodotti agricoli al pescoso mare, dall’allevamento ai generosi prodotti dei vigneti e degli ulivi, da cui si producono un vino ed un olio di notevole bontà e qualità. Ed una tradizione culinaria di tutto rispetto, che sa creare dai semplici e genuini prodotti del territorio dei piatti che oltrepassano per fama i confini della Puglia ed oggi sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
I ristoranti Km0 danno notevole impulso alla produzione locale, soprattutto a quei medi e piccoli produttori che difficilmente riescono a stare al passo con le esigenze della grande distribuzione e del mercato, ma che sono in grado, se stimolati e facilitati di proporre prodotti di notevole qualità, magari frutto di attente ricerche e riscoperte dei tratti più tipici delle tradizioni salentine, magari con un occhio di riguardo per le procedure più sane dell’agricolura biologica, che sicuramente implica maggior sforzo produttivo ed investimenti che non l’uso di pesticidi e crittogamici, che però poi purtroppo siamo noi consumatori, parte finale della filiera produttiva ad assumere ed assorbire, con gli immancabili danni o pericoli per la nostra salute.
E poi nel bilancio dei vantaggi dei ristoranti Km0 c’è da prendere in considerazione la notevole riduzione delle spese per il trasporto delle merci, attualmente uno dei principali responsabili dell’inquinamento atmosferico per la produzione di gas nocivi che avvelenano l’aria, le falde acquifere ed i nostri polmoni.
Tale proposta si inserisce dunque pienamente in un discorso di turismo sensibile e sostenibile, perchè stimola un approccio con i luoghi che si visitano all’insegna della consapevolezza che ogni territorio ha delle risorse e delle problematiche ambientali e sociali a cui la popolazione più sensibile fa fronte cercando di valorizzare i prodotti genuini, di preservare il territorio dall’invadente industria del turismo di massa selvaggio, di dare impulso all’economia locale per favorire i produttori locali e le possibilità di occupazione lavorativa che tale sviluppo locale sottintende.