26 Settembre 2009 | Autore: Mr.salento | Salento
La penisola del Salento si sviluppa nell’estremo sud-est della Puglia. Geograficamente comprende le pendici delle Murge, un territorio pianeggiante denominato “piana messapica”, e, a sud un territorio che si fa nuovamente movimentato e collinare, nell’area delle Serre salentine.
Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di un terreno aspro e roccioso, di roccia carsica, tenera e dura ad un tempo, che gli elementi atmosferici, l’acqua ed il vento hanno per secoli levigato e corroso, creando gole ed improvvise scarpate, soprattutto dove gli impetuosi torrenti, secchi nella stagione estiva ma che in inverno si riempiono d’acqua, hanno scavato la roccia.
La vegetazione predominante è l’olivo, piantato per secoli dall’uomo nella regione per sfruttarne la generosa produzione di olive e dell’olio che hanno per secoli rappresentato la risorsa economica principale del territorio. Solo nella parte verso Gallipoli, ovvero verso la costa ionica, là dove le colline si fanno più dolci i litorali si fanno ricchi di pinete e di macchia mediterranea che giunge fino al bordo del mare.
Il clima della penisola salentina è fortemente influenzato dalla sua posizione geografica fra i due mari, l’Adriatico ad est e lo Ionio ed ovest ed a sud, che fanno aumentare il grado di umidità dell’aria, per cui l’area risulta decisamente più piovosa di quanto non lo sia la Puglia settentrionale. Ciò fa si che le stagioni estive, per via della forte umidità risultino particolarmente umide ed afose, mentre d’inverno, se soffia il vento, il clima appare rigido e freddo, sebbene sia molto rado che vada al di sotto dello zero.
La penisola salentina ha anche una sua distinzione di carattere linguistico dal resto del territorio pugliese più a nord, dovuto alla presenza di un dialetto, il salentino che si sviluppa a partire da Taranto fino ad Ostuni a nord e giunge fino all’estrema punta, Santa Maria di Leuca. All’interno della penisola salentina esistono poi gruppi linguistici autonomi, che parlano greco ed albanese, sviluppatisi da storici movimenti di popoli, che nel fertile territorio salentino e sulle sue coste fondavano paesi e colonie.
Storicamente il Salento era chiamato Messapia, dal nome delle popolazioni che vi abitavano, e che si pensa fossero approdate lì dall’Illiria, l’area balcanica compresa dall’ex Jugoslavia. I Messapi saranno i primi a costituire centri urbani sul territorio, in perenne conflitto con le potenze straniere interessate a dominare un territorio ricco e fertile e le coste che offrivano ottimi sbocchi sul mare. Taranto prima e Roma poi imporranno il loro dominio con la forza. Sarà poi la volta delle invasioni dei barbari, tra cui i goti che saccheggeranno e devasteranno molti centri urbani e paesi.
Nel medioevo il Salento sarà teatro dell’aspra lotta tra la cristianità ed l’islam, condotta sulle coste, flagellate dai saraceni a cui si opponeva il regno bizantino. Impoverita ed esasperata, la regione salentina conoscerà un lungo periodo di decadenza, a sprazzi risollevandosi in parallelo con la dominazione di qualche dinastia particolarmente interessata ad investire nel suo sviluppo, come gli Angiò o gli Aragonesi, sebbene il filo dominante della storia salentina fino alla fine della seconda guerra mondiale sarà caratterizzato dall’impoverimento demografico ed economico che solo ai giorni nostri sembra essere finalmente terminato.