La civiltà di Vereto ha lasciato il segno in tutta
l’area dimostrando con le costruzioni quella che
è stata un’attività redditizia nella coltivazione
dell’ulivo e del grano. Ciò è ben visibile in quelli
che sono i frantoi ipogei e i granai nel sottosuolo
di Morciano, costruiti scavando la dura roccia.
Frantoi e granai sono stati rinvenuti per caso
inseguito a lavori d’opere pubbliche fin dal 1917,
anche se, il luogo dove questi sono ubicati è
conosciuto come via delle Cisterne.
Il più antico, del periodo messapico è
quell’antistante Palazzo Cacciatore, casa Corciulo
e Chiesa Madre, all’interno una grossa ruota di
calcare testimonia il suo passato, probabilmente
usato fino al’700-‘800.
Di grandi dimensioni il trappeto presente tra Castello
e Via Castromediano, imponente quello tra via
Nuova e via Roma, un altro è situato tra Via Pace
e Largo S. Giovanni. Ancora di trappeto si tratta
quello posto all’ingresso laterale del Palazzo
Municipale, poi ancora altri due frantoi poco
distante testimoniano la loro storia.
Con la riqualificazione del centro storico dell’estate
2006 altri silos e frantoi ipogei sono emersi, 26
tondini ne segnalano la presenza. Molti degli stessi
conservano ancora la chiusura originale, alcuni
per volontà dei proprietari saranno fruibili a lavori
ultimati.